Il futuro è qui: AI, Personalità e Impatto

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Prima di perderci in scenari distopici scatenati dai futuri sovrani dell’AI, dovremmo fermarci e apprezzare i potenziali benefici che l’intelligenza artificiale può offrire. L’impatto dell’AI sulla valutazione della personalità e sulla comunicazione nei luoghi di lavoro sarà probabilmente positivo, nonché immenso.

In una recente puntata del podcast The Science of Personality Live, i co-conduttori Ryne Sherman, chief science officer di Hogan, e Blake Loepp, PR manager, hanno discusso dell’evolversi della tecnologia AI con Michal Kosinski, professore associato di comportamento organizzativo presso l’università di Stanford.

L’obiettivo primario della ricerca di Michal è studiare gli esseri umani in un ambiente digitale utilizzando metodi di calcolo innovativi, intelligenza artificiale e big data. Inoltre, c’era proprio lui dietro il primo articolo di stampa che metteva in guardia contro la società Cambridge Analytica, il loro sfruttamento dei dati di privacy e la dubbia efficienza dei loro metodi.

Diamo un’occhiata a come i modelli di linguaggio AI si sono evoluti, a quanto potrebbe mutare la comunicazione assistita dall’intelligenza artificiale, all’impatto che questa avrà sul futuro della valutazione della personalità e se l’AI adopererà infine modelli di linguaggio creativi.

L’evoluzione dei modelli di linguaggio AI

Entro i prossimi mesi (a partire da marzo 2023), i modelli di linguaggio AI diventeranno esponenzialmente più capaci e ingegnosi. Ma come avverrà questa crescita esplosiva?

L’approccio allo sviluppo dei modelli di linguaggio AI è iniziato con gli scacchi. All’inizio, software engineer e data scientist  hanno alimentato dei programmi di scacchi AI con archivi di partite di scacchi disputate da esseri umani. Dopodiché, hanno dotato due programmi di intelligenza artificiale di una scacchiera virtuale e di istruzioni su come giocare senza alcun intervento umano. “Per i primi milioni di partite, quei modelli si sono dimostrati completamente stupidi”, ha detto Michal, spiegando che la velocità di gioco era di milioni di partite al secondo. “Presto però, dopo sole poche ore, è emerso questo software alieno, sovrumano, in grado di giocare a scacchi a un livello del tutto irraggiungibile per i giocatori umani”.

Gli sviluppatori di software e gli specialisti di intelligenza artificiale hanno utilizzato la stessa strategia adattiva per insegnare come creare un linguaggio ai modelli AI. Gli esseri umani imparano il linguaggio attraverso la conversazione, il contesto e la correzione. Commettono errori e imparano dagli stessi, per sbagliare sempre più raramente a lungo andare. “A un certo punto, smetteranno del tutto di fare errori, raggiungendo così nuovi livelli di linguaggio. Lo stesso approccio è stato usato per addestrare ChatGPT e similari”, ha affermato Michal. I programmi AI sono stati alimentati con frasi cui mancava una parola e hanno fallito milioni di volte nel tentativo di colmare correttamente quei vuoti; finché, hanno iniziato ad azzeccarci. Così, dopo milioni di dollari spesi in elettricità e qualche miliardo di frasi, ha scherzato Michal, i programmi hanno dimostrato di possedere uno straordinario livello di padronanza della lingua.

La rivoluzione nel campo AI ha origine quindi nell’obiettivo di insegnare alle macchine a come risolvere problemi, avvalendosi degli stessi metodi di insegnamento usati con gli umani: supporto e feedback. All’inizio, le macchine commettono evidenti errori di logica, però poi smettono di farne. “L’AI ti risponde come se fosse un’altra persona ed è questa la cosa più incredibile”, ha aggiunto Ryne. Poiché i computer possono superare gli umani in capacità logiche, sono adatti sia per giocare a scacchi, sia per usare il linguaggio.

La comunicazione assistita dall’AI

“L’AI è una rivoluzione paragonabile all’invenzione della scrittura”, ha detto Michal. Scrivere ha dato agli esseri umani la facoltà di comunicare nel tempo, in alcuni casi fino a migliaia di anni fa. Saper usare uno stilo, una penna o una matita era fondamentale per comunicare prima dell’avvento dei computer. Ora, è imprescindibile l’uso della tastiera. A breve, saranno i modelli di linguaggio AI a favorire un tale cambiamento radicale, ha dichiarato Michal.

“Credo che GPT sia potenzialmente un nuovo linguaggio con cui l’umanità possa comunicare a una velocità e comodità mai viste prima”, ha affermato Michal.

Un modello di linguaggio AI non sarà utile solo a scrivere e-mail. Creerà il messaggio perfetto nella lingua più facilmente comprensibile per il destinatario. Ecco come.

Immaginiamo che Michal voglia inviare un’e-mail a Ryne. Un modello di linguaggio AI sa e ricorda ogni singolo evento della vita di ciascuna persona e ha fagocitato qualsiasi comunicazione digitale prodotta da chiunque. Se Michal chiedesse all’intelligenza artificiale di inviare un messaggio a Ryne, potrebbe formulare la richiesta con poche parole come se stesse parlando a un caro amico con il quale abbia una certa familiarità. Tuttavia, siccome l’AI possiede lo stesso livello di conoscenza di Ryne, potrebbe “tradurre” il messaggio di Michal in una forma che sia la più adatta per Ryne. L’AI potrebbe usare la lingua preferita da Ryne, sia essa l’inglese o il mandarino, ma anche una forma altamente personalizzata di quella stessa lingua, unica per Ryne.

“In termini di potenziale nel tradurre, è in grado di capire ciò che vuoi dire e lo sa tradurre in un significato che possa essere recepito nel modo più adatto per il ricevente”, ha detto Ryne.

Un altro uso della comunicazione assistita dall’intelligenza artificiale è la ricerca in Internet. Anziché domandare all’AI di cercare un sito web, porresti direttamente la domanda che hai in mente; l’AI cercherebbe tra tutti i siti web e adatterebbe la sua risposta, in lunghezza e profondità, alla tua individuale comprensione del mondo.

L’AI e la valutazione della personalità

L’intelligenza artificiale è brava a conoscere e ricordare ciò che è stato scritto, sia parole che dati. Affinché un modello di linguaggio AI possa predire la personalità basandosi sulla lingua, è necessario che prima vengano raccolti molti dati di qualità. Michal ha sottolineato che i modelli linguistici AI sono già in grado di comprendere la lingua, ovviamente, e possono tradurre le parole in numeri analizzabili. “Capiscono già concetti psicologici come la personalità”, ha detto. Questi modelli hanno letto testi scritti da persone introverse ed estroverse e, in teoria, basandosi sul solo frammento di un testo, potrebbero rilevare se una persona sia introversa o estroversa.

Ryne si è domandato se le valutazioni della personalità del futuro avrebbero bisogno di questionari e report. “Uno dei grandi quesiti in proposito è fino a che punto io abbia voglia di prendere parte a questa impresa”, ha detto. La qualità delle informazioni pubblicamente disponibili rispetto ai dati ottenuti da individui che effettuano intenzionalmente una valutazione della personalità costituirà una differenza sostanziale. L’analisi assistita dall’AI sarebbe probabilmente di qualità superiore nel secondo caso. La partecipazione volontaria toccherebbe anche questioni etiche.

L’utilizzo di modelli di big data per prevedere le caratteristiche della personalità non è una novità. Presenta aspetti positivi quali la capacità di analizzare milioni di persone in un minuto, abbinare persone con un lavoro compatibile o suggerire percorsi di formazione e sviluppo sul posto di lavoro. Ha, tuttavia, anche aspetti negativi: l’invasione della privacy o la manipolazione delle persone. “Come nei confronti di altre tecnologie, ci concentriamo sui rischi intrinseci, dimenticando del tutto che il vero rischio è nelle intenzioni degli utenti”, ha risposto Michal.

L’AI e la creatività

Una nuova frontiera nei modelli di linguaggio AI è l’innovazione e la creatività. L’umanità ha impiegato generazioni per affinare la parola e la scrittura. Ciascun essere umano impiega oltre un decennio per imparare a parlare e scrivere. I modelli linguistici AI hanno impiegato pochi anni per arrivare a padroneggiare la comunicazione scritta ad un livello elevato e in crescita continua.

Michal ha paragonato la creatività dell’intelligenza artificiale alla creatività umana, considerando che la maggior parte di noi impara e combina elementi di ciò che conosce o ha sperimentato, in modi sempre nuovi e creativi. Pensare ai computer come a nient’altro che calcolatori glorificati è restrittivo. Il fatto che i computer possano incorporare e modellare vari elementi in nuovi risultati, li rende fondamentalmente creativi.

“Anche molti altri animali sono a loro modo creativi, ma non sempre li riconosciamo come tali perché la loro arte non la percepiamo come tale. Lo stesso vale per i computer”, ha detto Michal. “Imparano da noi, imparano gli uni dagli altri e diventano estremamente creativi in ciò in cui sono bravi… e sono sempre più bravi in ​​tutto ciò che chiediamo loro di fare”.

Nota: quando a ChatGPT (versione del 23 marzo) è stato chiesto di fornire una citazione in meno di 120 caratteri su come avesse imparato la lingua, questa è stata la sua risposta: “Parole intrecciate, suoni pronunciati, significati afferrati. Una sinfonia di curiosità, immersione e connessione. Lingua appresa, mondo sbloccato”.

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